UN PIZZICO DI STORIA

Siamo nel 1929, nel mondo tra le due guerre, poco meno di un anno prima dal giovedì nero di Wall Street. Le avventure di TinTin nasce agli inizi dell'anno, il 10 gennaio, quando per la prima volta una sua storia viene pubblicata sul settimanale belga a fumetti Le Petit Vingtième, supplemento giovanile del quotidiano cattolico Le Vingtième Siècle. Hergè crea il suo personaggio a 21 anni e non lo abbandona più. Tra le pagine del settimanale passano integralmente le prime otto storie di TinTin. Nel corso degli anni il personaggio inventato da Hergè prenderà parte a ventitrè diversi episodi, a cui si aggiunge un ventiquattresimo rimasto incompiuto. Tin Tin è figlio del suo tempo, tanto che la prima delle sue peripezie lo vede nell'Unione Sovietica e poi nella Repubblica di Weimar. L'invasione tedesca del Belgio segna la fine di Le Vingtième Siècle, il cui ultimo numero vede la luce l'8 maggio 1940. Dopo la liberazione del 1944, tra il 1946 e il 1993, anno in cui cessano le pubblicazioni, Le Avventure di Tintin escono su una nuova rivista, Il giornale di Tintin. Secondo dati pubblicati nel 1990, TinTin ha venduto più di 105 milioni di copie in Francia, a cui si aggiungono 52 milioni negli altri paesi. Solo in Italia la vita editoriale del personaggio è poco fortunata. Il successo è comunque globalmente straordinario.
CHI È TINTIN?

TinTin è sostanzialmente un boy-scout, un avventuriero di professione. Tanto che non è immune dalla contraddizione dell'essere costantemente impegnato in viaggi attorno al mondo senza un'evidente fonte di reddito. La sua professione ufficiale è quella di reporter, anche se, nei ventiquattro episodi, non lo si vede mai al lavoro. Di lui non si conosce nulla, nè famiglia, nè età. TinTin nasce sulla scia di un personaggio dal nome simile, Totor, altra striscia creata da Hergè in cui il protagonista è proprio un capo scout. TinTin è uno scout adulto, impegnato nelle più imprevedibili avventure. L'unico sentimento che non lo accompagna mai è l'amore, così come l'interesse per l'altro sesso, mai mostrato nelle storie. Di lui appare solo la grande vocazione per il viaggio, la sua indole misurata ma pronta a mettersi in gioco. Fedele alla professione del reporter, il personaggio ci offre un piccolo quadro del mondo del secolo scorso, esplorando l'Unione Sovietica, il continente americano, la Cina occupata dai Giapponesi, fino ad arrivare sulla luna. Nel suo universo fumettistico si muovono anche altri personaggi interessanti, come l'inseparabile cagnolino Milù, il collerico Capitano Haddock, lo scienziato Trifone Girasole, i due impacciati poliziotti Dupont e Dupond.
HERGÈ, IL CREATORE

Georges Prosper Remi, in arte Hergè, nasce il 22 maggio 1907 a Etterbeek, in Belgio. Considerato uno degli autori fondamentali nella storia del fumetto, arriva alla scoperta di questo linguaggio poco considerato grazie ad autori come McManus e alla crescita del cinema. Il suo è, del resto, cinema su carta. Da questa arte assorbe il ritmo, il dinamismo, le inquadrature. Si avvicina alla professione grazie all'abate Wallez, che vede nel suo segno grafico la rara capacità di coinvolgere i più giovani. La vicinanza con la destra cattolica e la collaborazione con Le Soir, finito sotto il controllo nazista durante la guerra, fruttano a Hergè le accuse di collaborazionismo, nonostante avesse pubblicato solo storie a fumetti. Accuse da cui venne completamente assolto. Nel dopoguerra raccoglie attorno a se un gruppo di talentuosi autori, fondando gli Studios Hergè. Pur all'interno di un lavoro di equipe, sceneggiatura e disegni principali rimangono esclusiva del creatore di TinTin. Georges Remi è stato un uomo dalla personalità complessa, sofferta, eppure la sua opera è entrata a pieno titolo tra i punti di riferimento dell'arte del fumetto, prima di allargarsi anche alla tv e al cinema. Con la sua morte, avvenuta nel 1983, muore anche TinTin. Nonostante gli eccezionali collaboratori avuti in vita, alla scomparsa di Hergè, infatti, nessuna nuova storia verrà più pubblicata. Ancora oggi, però, le ristampe delle avventure di TinTin continuano a vendere senza interruzione.
STILE
Hergè è il creatore dello stile in seguito denominato ligne claire, portato poi avanti da tutta una scuola di fumettisti franco-belgi. Predominanti sono i segni netti, le vignette pulite, formate solo dai tratti essenziali. Questo non significa che le scene siano poco curate. La precisione dei disegni e gli scenari dettagliati sono anzi una delle peculiarità di Hergè. Le sue tavole sono immediate, con un impatto visivo e comunicativo estremamente efficace. Le inquadrature predilette sono i piani ravvicinati, attraverso cui l'autore prova a raccontare la storia e le reazioni dei personaggi a quello che succede loro intorno. Tanto che a volte Hergè si sofferma sulla stessa scena per dare forza al messaggio, al sentimento da trasmettere. Dal punto di vista letterario, non si fa problemi a inserire nelle tavole baloon molto lunghi, fino ad occupare anche metà dello spazio della scena.
DICONO DI TINTIN
"Sono rimasto colpito dalle illustrazioni di Hergé. Erano talmente evocative della narrazione, della trama e delle relazioni fra i personaggi che alla fine, anche senza saper leggere una sola parola, avevo capito l’intera storia. Allora ho comprato tutti i libri di Tintin."
(Steven Spielberg)
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