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» » » » » La7 andrà a Cairo, che televisione ci aspetta?

Filippo Mastroianni martedì 19 febbraio 2013 0


Urbano Cairo è il nuovo proprietario di La7. La linea editoriale della rete potrebbe cambiare, vista la vicinanza dell'imprenditore a Berlusconi


Urbano Cairo è il nuovo proprietario di La7.
Finita la fase delle presentazione delle offerte, l'ha spuntata Urbano Cairo. Il Cda Telecom ha infatti esaminato le proposte ricevute e deciso che avvierà una trattativa esclusiva con la Cairo Communication per l'acquisizione della nota rete televisiva La7, con l'esclusione della quota di Mtv Italia, detenuta dalla stessa La7. Battuta la concorrenza del fondo di investimento Clessidra, guidata da Claudio Sposito. Nemmeno presa in considerazione la proposta di Della Valle, arrivata nelle ultime ore, troppo tardi secondo i membri del Cda. "Volevamo tentare di costruire un modello nuovo di società di media che coinvolgesse un gruppo di investitori italiani, professionisti che lavorano attualmente a La7 ed altri che sarebbero arrivati, per cercare di sviluppare ancora con più determinazione un polo televisivo coerente con i principi di salvaguardia dell'indipendenza dell'informazione", Queste le parole di Diego Della Valle, profondamente dispiaciuto. Il dilemma che si pone ora è, infatti, quale sarà la nuova linea editoriale qualora le contrattazioni andassero a buon fine.

Non sono in pochi a pensare che l'eventuale acquisto possa porre anche questa rete sotto l'indiretto controllo di Silvio Berlusconi. Cairo ha affermato stizzito negli scorsi giorni, intervistato dal Fatto Quotidiano, "Mi infastidisce quando leggo che sono l’amico di Berlusconi, il ‘berluschino’ che tira via La7 alla democrazia per riporla nella mani del tycoon onnivoro. Io con lui ho chiuso nel 1995. Ricordo che sono stato licenziato da Mondadori, mi trovi un altro intimo che abbia ricevuto lo stesso trattamento".

Proprio il termine "berluschino" è uno di quelli coniati per riferirsi all'imprenditore piemontese. Cairo fu infatti assistente di Silvio Berlusconi nel gruppo Fininvest, vicedirettore e poi direttore generale di Publitalia '80 e poi amministratore delegato presso la Arnoldo Mondadori Editore pubblicità dal 1991 al 1995. In questi anni deciderà poi di rendersi indipendente fondando Cairo pubblicità, che ottiene la concessione esclusiva della vendita di spazi pubblicitari su importanti testate quali Oggi, Io Donna, Tvsette, Airone, In Viaggio, Bell'Italia, Bell'Europa, Gardenia, Di più, Di piùTV. Passa poi a gestire reti televisive come Cartoon Network, Boomerang e Bloomberg Tv, ed entra nel mondo del calcio acquistando il Torino.

Urbano Cairo, del resto, non ha mai nascosto la sua ammirazione per Silvio Berlusconi e la sua intenzione di eguagliarne il talento imprenditoriale. Bisognerà vedere quale linea verrà quindi seguita da La7 nel prossimo futuro, per non cadere tutti preda di un monopolio ideologico dei media. Sperando inoltre che non avvenga un progressivo imbarbarimento delle trasmissioni, a favore di una visione più generalista, sullo stile Mediaset. Proprio quel suo tono intellettuale e impegnato ha fatto dopotutto di La7 un canale televisivo di qualità, lontano da influenze politiche, alternativo ai rivali. Una rete che, dopo un periodo di crisi che ha caricato di debiti la proprietà, è in continua crescita, con trasmissioni che hanno fatto grande concorrenza a Mediaset e Rai, quali quelle di Crozza e Santoro, per citarne solo due esempi. Speriamo, in definitiva, che la7 mantenga una linea editoriale coerente con quella che è stata la sua natura degli ultimi anni, privi di influenze politiche berlusconiane che segnerebbero la definitiva morte del pluralismo televisivo in Italia, già gravemente malato.

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