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» » » » » » » ABISSI D'ACCIAIO di Isaac Asimov | Recensione libro

Filippo Mastroianni lunedì 4 febbraio 2013 0

Se volete avvicinarvi alla fantascienza non c'è niente di meglio degli scritti di Isaac Asimov. Se volete avvicinarvi agli scritti di Isaac Asimov non c'è niente di meglio di Abissi d'acciao. Sempre se non volete buttarvi a capofitto nella Trilogia delle Fondazioni, il capolavoro dello scrittore di origine russa. Ma partire lentamente, con un libro breve e scorrevole, che anticipa tanti temi che saranno riproposti nelle opere successive, è il consiglio che sento di darvi.

Abissi d'acciaio (The Caves of steel) è un romanzo particolarmente importante nella produzione di Asimov. Rappresenta infatti l'incipit del cosidetto Ciclo dei Robot, introducendo come detto alcuni temi e personaggi che saranno fondamentali nelle Fondazioni, a partire dalle celebri tre leggi della robotica. Probabilmente il ciclo dalla lettura più scorrevole e più facile da seguire, una buona prima tappa da cui cominciare a conoscere Asimov. Il libro, così come il resto del ciclo, è fondamentalmente un giallo fantascientifico. Perchè Asimov è cosciente di quanto la fantascienza sia coniugabile con qualsiasi altro genere. Meglio, quanto ogni genere sia coniugabile con la fantascienza.

Partiamo dalla trama. L'ambientazione è una terra futurista, in cui il pianeta è affetto da una spiccata sovrappopolazione, in particolar modo nelle città. New York, luogo in cui si svolgono i fatti, è, come tutte le altre metropoli, completamente ricoperta da una cupola che simula anche il giorno e la notte. Le campagne, l'ambiente esterno, è praticamente disabitato. Solo alcuni robot si occupano delle fattorie, e pochi abitanti osano mettere piede all'aperto, se non per brevissimo tempo. La città è fondata sull'efficienza, unico modo per sostenere una popolazione così numerosa in un pianeta a corto di risorse. Allo stesso tempo esistono molti Mondi Esterni, colonizzati dai terrestri secoli prima, ormai mal visti dagli abitanti dell'originaria Terra. In questi pianeti, sottopopolati e serviti dai robot, non esistono malattie per cui gli abitanti evitano il contatto con i terrestri, considerati infetti, vivendo in un ambiente sterile. Alcuni dei cosidetti Spaziali è però tornato sulla Terra, perchè i Mondi Esterni sono in crisi per motivi completamente opposti a quelli dei terrestri, e, accanto a New York, è nata la città di Spacetown. Le tensioni tra spaziali e terrestri, soprattutto per quanto riguarda il tentativo di introdurre i robot a New York e nelle altre metropoli, sono continui. Ma è quando il professor Sarton viene assassinato a Spacetown che rischia di scatenarsi una crisi senza precedenti. Sarà il detective terrestre Elijah Baley a dover risolvere il caso, insieme all'aiuto del collega assegnatogli dagli spaziali. R. Daneel Olivaw, dove R sta per robot. Il rapporto tra Elijah, che non vede di buon occhio i robot come tutti i terrestri, e Daneel sarà il tema dominante del libro, viaggiando di pari passo alla risoluzione del caso.

Abissi d'acciaio scorre veloce. Asimov scrive in modo semplice, senza fronzoli ma comunque caricando le parole di significati, riuscendo a creare un'atmosfera intrigante e coinvolgente. Un poliziesco fantascientifico costruito alla perfezione intorno ai due personaggi principali, caratterizzati in modo superbo. Le premesse per un giallo avvincente ci sono tutte. Un omicidio di difficile risoluzione, un assassino sconosciuto, due detective. Uno è un uomo, l'altro un robot. Ed è intorno alla diffidenza di Elijah, alle differenze e similitudini tra i due, che ruotano gran parte dei temi trattati. Asimov analizza l'animo umano, utilizzando un futuro claustrofobico per studiare le paure, i timori dell'uomo. A partire dalla tematica del diverso, dell'ansia umana di fronte ai robot, dotati di una mente positronica che ragiona in modi completamente opposti a quelli degli uomini, ligia a regole matematiche preimpostate, non influenzate da sentimenti ed intuito. Senza parlare degli scontri tra spaziali e terrestri.

Allo stesso tempo lo scrittore compie un'analisi sociologica della società di un futuro che lui ritiene plausibile. Asimov affronta i temi economici legati allo sviluppo parassitario dell'umanità nei confronti del pianeta, un atteggiamente predatorio, privo di alcun piano per lo sfruttamento delle risorse, che costringe gli uomini a rinchiudersi in megacittà claustrofobiche e completamente isolate dall'ambiente esterno (probabilmente per via dell'inquinamento prodotto nei secoli precedenti), basate su un'efficienza scientifica ma precaria, in cui basta un piccolo malfunzionamento per mettere in pericolo l'esistenza di una comunità spaventosamente sovrappopolata.

Sullo sfondo di questi grandi temi si snoda l'intricata vicenda che coinvolge i due detective. Un romanzo ben costruito e coinvolgente, che provoca nel lettore sentimenti contrastanti, alla pari di quelli provati da Elijah. Un giallo in cui gli indizi sviano e le cose non sono come sembrano. Per nulla banale, un crescendo di tensione di pagina in pagina. Un omicidio che è il pretesto utilizzato da Asimov per trattare i temi a lui più cari. Abissi d'acciaio è in definitiva un ottimo romanzo, non impegnativo, scritto più di cinquant'anni fa ma ancora godibile e attuale.

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