Filippo Mastroianni
martedì 19 marzo 2013
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Piero Grasso è il nuovo Presidente del Senato, anche grazie al voto di alcuni deputati del M5S. Tra le file pentastellate girano già voci di espulsione, smentite da Grillo
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Piero Grasso riceve le congratulazioni per l'elezione a presidente del Senato. Alcuni deputati del M5S hanno votato per lui.
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Prima decisione importante e prima crepa tra le file del M5S. Si votava il presidente del Senato e, a Palazzo Madama, la scelta era tra Schifani e Piero Grasso. Sono ben sett i grillini che hanno espresso il loro voto.
Giuseppe Vacciano, primo ad ammettere su Facebook il suo voto. Elena Fattori, Giuseppe Giarrusso, Fabrizio Bocchino, Marino Mastrangeli e, infine, Bartolomeo Pepe e Francesco Campanella. Le motivazioni addotte sono più o meno le stesse. Tutti hanno affermato di non aver voluto una nuova elezione di Schifani, decidendo di votare per "l'uomo dell'antimafia". Dall'interno del partito sono cominciate le polemiche, mentre già aleggiava aria di espulsioni, poi smentite dallo stesso Beppe Grillo.
Capire quali siano a questo punto gli obbiettivi di partito è sempre più complicato. Chi avrebbe dovuto prendere la decisione sul voto dell'altro giorno? Questa decisione è frutto del vero pensiero della gente che i grillini dicono di rappresentare o degli umori di un unico leader? Perchè in fondo il partito che si afferma portatore del pensiero della gente comune non ha assolutamente interpellato i cittadini attraverso quella macchina, quello strumento, che da sempre ha contraddistinto il Movimento, il web. Nessun sondaggio popolare per decidere sulla votazione. La decisione quindi sarebbe solo di Grillo. I grillini a questo punto si trovano in una situazione imbarazzante, indecisi se votare secondo propria coscienza o seguire il creatore del M5S.
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Giuseppe Vacciano è stato il primo deputato cinquestelle ad ammettere il suo voto a Grasso.
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Un Movimento che dovrebbe essere comunque soddisfatto di aver prodotto un sostanziale cambiamento fin da subito, tralasciando le polemiche. I nuovi presidenti di Camera e Senato sono personaggi totalmente staccati dalla vecchia politica. I rapporti di forza e allenza tra i partiti sono stati scalfiti. Perchè urlare al tradimento dunque? perchè continuare a non scegliere e non votare? Il nuovo, tra Schifani e Grasso, è stato scelto. E se questo è l'obbiettivo del Movimento forse è ora di prendere una posizione su alcune questioni che si porranno davanti nei prossimi mesi, invece di boicottare testardamente il voto, attraverso l'astensione.
Sette senatori che hanno dato esempio di democrazia, votando secondo coscienza, come è giusto che sia, pur rimanendo fedeli al Movimento che li ha portati in Parlamento. In attesa di un attento e puntuale server che proponga sondaggi quotidiani per far scegliere i cittadini, come si è proposto il cinque stelle, che la scelta sia di tutti i cervelli pensanti, non soltanto degli umori di unico leader.
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