UN PIZZICO DI STORIA
Tutto ebbe inizio nel 1967, quando Hugo Pratt realizzò la
sua prima storia incentrata sul personaggio di Corto Maltese: Una ballata del mare salato. Il merito
fu del genovese Florenzo Ivaldi, mecenate del fumetto italiano, che credeva
molto nelle capacità di Pratt, al punto da indebitarsi pur di stampare la
rivista Sgt. Kirk pubblicando la storia per Genova e dintorni. La storia, lunga,
terminerà con la ventesima uscita della rivista, e sarà poi ristampata numerose
volte su altre testate, come il Corriere
dei piccoli.
Nel 1970 Corto Maltese si trasferisce sulle pagine di Pif, settimanale francese diventando, per
alcuni anni, un personaggio seriale. Negli anni successivi Pratt lavorò per numerose altri
periodici, che diedero una casa al personaggio di Corto Maltese, come Linus, L’Espresso, L’Eternauta. Nel
frattempo Bompiani aveva iniziato a pubblicare le prime edizioni degli albi e,
negli anni ’90, alcuni albi furono pubblicati dalla casa milanese Rizzoli.
Dal 1993 è l’editore Lizard che si occupa della
ripubblicazione di Corto Maltese.
CHI È CORTO MALTESE?

Corto Maltese è un marinaio, dallo spirito nomade e adatto
all’avventura, sempre in divisa da capitano, con l’orecchino d’oro e il
berretto in testa. Corto nasce a La Valletta da madre gitana e padre inglese ed
è dal 1904, anno in cui si imbarca sulla Vanità Dorada, che inizia le sue avventure
in mare. Corto è un eroe d’altri tempi,
disilluso, senza paura, non vuole lasciare nessun rimpianto sulla sua strada perché
qualcuno se lo porta già addosso. Corto gioca continuamente col fato, convinto
di poter avere la meglio e decidere il suo destino con le proprie capacità.
Indice di questo temperamento un episodio della sua infanzia, quando una
cartomante nota l’assenza della linea della fortuna sul palmo della mano di
Corto. Il ragazzo si traccia quindi la linea con il rasoio del padre, convinto
di poter essere soltanto lui a decidere il destino che lo attende. Non possiede
paure razionali, una mancanza quasi filosofica, soprannaturale. Un marinaio che
forse ha vissuto troppo per provare ancora timore. Corto è sempre alla ricerca
di fantastici tesori o persone scomparse in ogni angolo del globo, da uomo
libero, disincantato. Minimizza sempre ogni vittoria o sconfitta, impone la
propria personalità e il proprio fascino. È sempre pronto a rispondere a tono,
anche quando si trova in condizioni di svantaggio rispetto all’avversario. Il suo
modo di fare è la sintesi della sua cultura, ottenuta girovagando nel mondo,
facendone conoscenza diretta, con i propri occhi. Corto appare sicuro,
romantico. Ma è allo stesso tempo il simbolo dell’attesa, degli appuntamenti e
degli amori mancati. L’eroe disilluso e, forse, proprio per questo privo ormai
di alcun timore per quello che verrà.
HUGO PRATT, IL
CREATORE

Hugo Pratt è un fumettista, saggista e romanziere italiano,
al contrario di quanto può far intuire il nome. Pratt nasce infatti a Rimini,
il 15 giugno 1927, ma è Venezia la città in cui trascorre l’infanzia e a cui
resterà sempre fedele, considerandola la propria casa. Ed è proprio a Venezia
che inizierà la sua carriera di disegnatore, una volta tornato dopo sei anni
passati in Etiopia, dove la famiglia si era trasferita. Superato il 1944 e la
guerra, in cui Pratt rischia di essere fucilato con l’accusa di essere una spia
sudafricana, Pratt ritorna a Venezia organizzando spettacoli per le truppe
Alleate. Ma la possibilità di sfogare la sua vera vocazione gli viene data da
un gruppo di giovani autori capeggiati da Mario Fustinelli e da Alberto Ongaro,
con i quali fonda Albo Uragano,
successivamente rinominato in Asso di
picche Comics. Il personaggio di Asso di picche avrà grande successo in
Argentina, dove Pratt si trasferirà con alcuni membri del gruppo, stabilendosi
a Buenos Aires per 13 anni. L’esperienza sudamericana da a Pratt ulteriori
spunti dal punto di vista grafico, creandosi un suo vero e proprio stile. Dopo
una breve permanenza a Londra, durata un anno tra il 1959 e il ’60, nel 1962
torna finalmente in Italia. Ed è qui che, dopo una collaborazione col Corriere dei Piccoli, incontra Florenzo
Ivaldi, appassionato di fumetti, con cui inaugura la rivista Sgt. Kirk, su cui pubblica la prima
storia di Corto Maltese. La vera consacrazione del personaggio avviene però tre
anni dopo, sul settimanale francese Pif. Pratt
muore il 20 agosto 1995, vicino Losanna, senza riuscire a vedere Corto Maltese in tv, protagonista di una serie animata.
STILE
La Ballata non
rappresenta ancora appieno lo stile che il fumetto avrà negli anni successivi.
Nonostante ciò contiene già alcune indicazioni che rimarranno immutate, come la suddivisione della tavola in tre strisce, in versione
tascabile, che sarà il formato usato, se non in rare occasioni. Negli anni
successivi andrà a evolversi un amore di Pratt per un fumetto cadenzato, con
vignette possibilmente quadrate, cosa che invece ne la Ballata ancora non è evidente.
L’uso della didascalia di raccordo in Corto Maltese è molto limitato,
così come quello delle didascalie letterarie, che aiutano il lettore a capire
cosa sta avvenendo. Negli anni Pratt acquisterà una maggiore sicurezza e
sintesi, che gli permette di realizzare i personaggi con pochi segni,
utilizzando spesso primi piani per riempire le scene. Il ritmo della lettura
suggerito dalla sua struttura risulta lento e costante, con alcune vignette
anche totalmente prive di dialogo.
DICONO DI CORTO MALTESE
“Tutto, nella Ballata,
segue il ritmo delle rotte marine che racconta anche la psicologia dei
personaggi, che si amano dopo essersi sparati addosso, o si uccidono per
amicizia, e perdono il controllo, e si reinventano, con una discendenza, una
cartella clinica a ogni pagina”
(Umberto Eco)
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