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» » » » SEGNALI DI FUMETTO PUNTATA 4: Corto Maltese

Filippo Mastroianni giovedì 24 gennaio 2013 0



UN PIZZICO DI STORIA
Tutto ebbe inizio nel 1967, quando Hugo Pratt realizzò la sua prima storia incentrata sul personaggio di Corto Maltese: Una ballata del mare salato. Il merito fu del genovese Florenzo Ivaldi, mecenate del fumetto italiano, che credeva molto nelle capacità di Pratt, al punto da indebitarsi pur di stampare la rivista Sgt. Kirk pubblicando la storia per Genova e dintorni. La storia, lunga, terminerà con la ventesima uscita della rivista, e sarà poi ristampata numerose volte su altre testate, come il Corriere dei piccoli.
Nel 1970 Corto Maltese si trasferisce sulle pagine di Pif, settimanale francese diventando, per alcuni anni, un personaggio seriale. Negli anni successivi Pratt lavorò per numerose altri periodici, che diedero una casa al personaggio di Corto Maltese, come Linus, L’Espresso, L’Eternauta. Nel frattempo Bompiani aveva iniziato a pubblicare le prime edizioni degli albi e, negli anni ’90, alcuni albi furono pubblicati dalla casa milanese Rizzoli.
Dal 1993 è l’editore Lizard che si occupa della ripubblicazione di Corto Maltese.

CHI È CORTO MALTESE?
Corto Maltese è un marinaio, dallo spirito nomade e adatto all’avventura, sempre in divisa da capitano, con l’orecchino d’oro e il berretto in testa. Corto nasce a La Valletta da madre gitana e padre inglese ed è dal 1904, anno in cui si imbarca sulla Vanità Dorada, che inizia le sue avventure in mare.  Corto è un eroe d’altri tempi, disilluso, senza paura, non vuole lasciare nessun rimpianto sulla sua strada perché qualcuno se lo porta già addosso. Corto gioca continuamente col fato, convinto di poter avere la meglio e decidere il suo destino con le proprie capacità. Indice di questo temperamento un episodio della sua infanzia, quando una cartomante nota l’assenza della linea della fortuna sul palmo della mano di Corto. Il ragazzo si traccia quindi la linea con il rasoio del padre, convinto di poter essere soltanto lui a decidere il destino che lo attende. Non possiede paure razionali, una mancanza quasi filosofica, soprannaturale. Un marinaio che forse ha vissuto troppo per provare ancora timore. Corto è sempre alla ricerca di fantastici tesori o persone scomparse in ogni angolo del globo, da uomo libero, disincantato. Minimizza sempre ogni vittoria o sconfitta, impone la propria personalità e il proprio fascino. È sempre pronto a rispondere a tono, anche quando si trova in condizioni di svantaggio rispetto all’avversario. Il suo modo di fare è la sintesi della sua cultura, ottenuta girovagando nel mondo, facendone conoscenza diretta, con i propri occhi. Corto appare sicuro, romantico. Ma è allo stesso tempo il simbolo dell’attesa, degli appuntamenti e degli amori mancati. L’eroe disilluso e, forse, proprio per questo privo ormai di alcun timore per quello che verrà.

HUGO PRATT, IL CREATORE
Hugo Pratt è un fumettista, saggista e romanziere italiano, al contrario di quanto può far intuire il nome. Pratt nasce infatti a Rimini, il 15 giugno 1927, ma è Venezia la città in cui trascorre l’infanzia e a cui resterà sempre fedele, considerandola la propria casa. Ed è proprio a Venezia che inizierà la sua carriera di disegnatore, una volta tornato dopo sei anni passati in Etiopia, dove la famiglia si era trasferita. Superato il 1944 e la guerra, in cui Pratt rischia di essere fucilato con l’accusa di essere una spia sudafricana, Pratt ritorna a Venezia organizzando spettacoli per le truppe Alleate. Ma la possibilità di sfogare la sua vera vocazione gli viene data da un gruppo di giovani autori capeggiati da Mario Fustinelli e da Alberto Ongaro, con i quali fonda Albo Uragano, successivamente rinominato in Asso di picche Comics. Il personaggio di Asso di picche avrà grande successo in Argentina, dove Pratt si trasferirà con alcuni membri del gruppo, stabilendosi a Buenos Aires per 13 anni. L’esperienza sudamericana da a Pratt ulteriori spunti dal punto di vista grafico, creandosi un suo vero e proprio stile. Dopo una breve permanenza a Londra, durata un anno tra il 1959 e il ’60, nel 1962 torna finalmente in Italia. Ed è qui che, dopo una collaborazione col Corriere dei Piccoli, incontra Florenzo Ivaldi, appassionato di fumetti, con cui inaugura la rivista Sgt. Kirk, su cui pubblica la prima storia di Corto Maltese. La vera consacrazione del personaggio avviene però tre anni dopo, sul settimanale francese Pif. Pratt muore il 20 agosto 1995, vicino Losanna, senza riuscire a vedere Corto Maltese in tv, protagonista di una serie animata.

STILE
La Ballata non rappresenta ancora appieno lo stile che il fumetto avrà negli anni successivi. Nonostante ciò contiene già alcune indicazioni che rimarranno immutate, come la suddivisione della tavola in tre strisce, in versione tascabile, che sarà il formato usato, se non in rare occasioni. Negli anni successivi andrà a evolversi un amore di Pratt per un fumetto cadenzato, con vignette possibilmente quadrate, cosa che invece ne la Ballata ancora non è evidente.  L’uso della didascalia di raccordo in Corto Maltese è molto limitato, così come quello delle didascalie letterarie, che aiutano il lettore a capire cosa sta avvenendo. Negli anni Pratt acquisterà una maggiore sicurezza e sintesi, che gli permette di realizzare i personaggi con pochi segni, utilizzando spesso primi piani per riempire le scene. Il ritmo della lettura suggerito dalla sua struttura risulta lento e costante, con alcune vignette anche totalmente prive di dialogo.

DICONO DI CORTO MALTESE
“Tutto, nella Ballata, segue il ritmo delle rotte marine che racconta anche la psicologia dei personaggi, che si amano dopo essersi sparati addosso, o si uccidono per amicizia, e perdono il controllo, e si reinventano, con una discendenza, una cartella clinica a ogni pagina”
(Umberto Eco)



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