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» » » » » Perchè Berlusconi ha torto su Mussolini e sul fascismo

Filippo Mastroianni lunedì 28 gennaio 2013 0


Silvio Berlusconi ha riletto la storia italiana e del fascismo, durante il Giorno della Memoria. Un'uscita poco coerente dal punto di vista storico


Una foto d'archivio di Benito Mussolini.
"Il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene. E' difficile mettersi nei panni di chi decise allora, ma certamente il governo di allora per timore che la potenza tedesca vincesse preferì essere alleato alla Germania di Hitler piuttosto che opporvisi. Dentro questa alleanza ci fu l'imposizione della lotta e dello sterminio contro gli ebrei, quindi il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa di Mussolini che per tanti altri versi invece aveva fatto bene. L'Italia non ha le stesse responsabilità della Germania e la connivenza col nazismo all'inizio non fu completamente consapevole. Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero". Con queste parole Silvio Berlusconi ha omaggiato il Giorno della Memoria, alla stazione di Milano. Presso il binario 21, luogo storico da cui partirono i convogli con a bordo i 700 ebrei milanesi deportati nei lager nazisti, si teneva infatti l'inaugurazione del Memoriale della Shoa. Un arrivo a sorpresa quello del Cavaliere, inaspettato. Altrettanto sorprendenti le sue parole, una rilettura della storia a difesa di Mussolini e del fascismo, in più nella giornata meno adatta. 

Parole, quelle di Berlusconi, apertamente in contrasto, tra l'altro, con quelle pronunciate da Angela Merkel qualche giorno fa, che aveva ammesso "Abbiamo una responsabilità perenne per i crimini nazisti, per le vittime della Seconda Guerra Mondiale e, prima di ogni cosa, anche per L'Olocausto", aggiungendo ancora "bisogna dirlo in modo chiaro, generazione dopo generazione, e bisognerà ridirlo: con coraggio e coraggio civile, anche ogni individuo può contribuire affinchè il razzismo e l'antisemitismo non abbiano alcuna chance". Delle dichiarazioni certamente fuori luogo quelle del Cavaliere, che hanno scatenato reazioni sdegnate. Anche Cecilia Malmstrom, commissaria UE, ha condannato, tali parole: "Nelle politiche europee, nei parlamenti europei e persino in alcuni governi ci sono partiti e voci che nutrono questo tipo di odio. E' preoccupante. Per questo è necessario che tutti i leader politici prendano posizione contro"

Analizzando dal punto di vista storico la questione, il fascismo tentò, fin dall'inizio della sua attività, di abolire ogni libertà, in particolar modo quella degli avversari politici, che erano perseguiti e eliminati, politicamente o fisicamente. L'adesione alle leggi razziali, inoltre, arrivò nel 1938, quando l'Italia non era ancora nemmeno entrata in guerra (ci entrerà il 10 giugno 1940), prima quindi che qualsiasi timore di Hitler potesse manifestarsi. Le leggi razziali furono lette per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste dallo stesso Benito Mussolini. Ed erano già state precedentemente teorizzate. 

"È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo arianonordico." 
(La difesa della razza, anno I, numero 1, 5 agosto 1938, p. 2) 

Rivista diretta da Telesio Interlandi, con
resoconti statistico-scientifici per sostenere
la superiorità della razza ariana.
Un documento fondamentale fu un manifesto realizzato da 10 scienziati fascisti, pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1938. Manifesto che, secondo delle dichiarazioni di Galeazzo Ciano sarebbe stato praticamente opera e pensiero dello stesso Mussolini. Affermo infatti: "Il Duce mi annuncia la pubblicazione da parte del Giornale d'Italia di uno statement sulle questioni della razza. Figura scritto da un gruppo di studiosi, sotto l'egida del Ministero della Cultura Popolare. Mi dice che in realtà l'ha quasi completamente redatto lui". 

L'idea dell'esistenza delle razze si inseriva poi coerentemente nel patrimonio ideologico del fascismo, dalle considerazioni sul ruolo della finanza ebraica agli sterminii della politica coloniale. Perchè spesso ci si dimentica i massacri in Etiopia e i campi di concentramento in Libia, fatti di cui era impossibile parlare, non rintracciabili tra le pagine dei giornali della stampa liberale e filogovernativa dell'epoca. Sotto ordine di Badoglio, infatti, tra il 1930 e il 1933 la gran parte della popolazione della Cirenaica interna fu deportata e rinchiusa in campi di concentramento dove molte decine di migliaia sparirono, spesso impiccati davanti a parenti e familiari. Alla chiusura dei lager saranno circa 40.000 i libici morti al loro interno. Numerosi furono anche i massacri, come quello etiope del 1937. Mussolini e Graziani imposero in Etiopia un regime di segregazione delle razze, in cui i bianchi non potevano stare vicini ai neri. Tanti imperi coloniali sono stati razzisti, ma pochi con la veemenza del regime fascista. 

Bisognerebbe inoltre sottolineare come Mussolini abbia praticamente sterminato una parte del suo popolo, quello che diceva di difendere. Perchè erano ebrei italiani quelli deportati nei lager. Erano Sinti, zingari italiani. Erano dissidenti e oppositori politici italiani. Perchè Primo Levi era italiano prima che ebreo. E come lui tutti gli altri deportati. Il razzismo era in definitiva una parte dell'ideologia fascista, per scelta e non per imposizione o paura dei nazisti e di Hitler. Difendere Mussolini e il fascismo su questo tema è francamente fuori luogo.

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