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Hanno suscitato scalpore le dichiarazioni del Primo Ministro russo Dmitrij Medvedev. Ma quanto c'è di vero nelle sue parole?
Dmitrij Medvedev, Primo Ministro russo.
Notizia ormai di qualche giorno fa, riportata sui quotidiani italiani e non solo. Una notizia che ha colpito molti, ingannato altrettanti, fatto sorridere qualcuno che non l'ha presa sul serio.
Le dichiarazioni "sensazionali" sono del Primo Ministro russo Dmitrij Medvedev, che in un fuori onda a seguito di un intervista televisiva ha risposto così ad una domanda della giornalista sulla possibile esistenza degli alieni“Insieme alla valigetta con i codici nucleari, il presidente riceve una speciale cartelletta top secret. Questa contiene informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta. Insieme ti danno un rapporto del servizio segreto assolutamente speciale che esercita il controllo sugli alieni nel territorio del tuo paese. Informazioni più dettagliate sul tema le potete ottenere da un film molto conosciuto che si chiama Men In Black. Non vi dirò quanti di loro sono tra di noi, perché potrei scatenare il panico."
Bufala o verità?
Effettivamente l'espressione facciale del Premier russo non lascia trasparire nessun tipo di ilarità. Eppure sembra abbastanza chiara l'intenzione scherzosa delle affermazioni presidenziali. Fatte tra l'altro in un fuorionda più supposto che reale. Osservando l'inquadratura della telecameta, infatti, è impossibile pensare che l'intervistato non si fosse accorto della sua presenza. Il tutto dopo un'intervista in cui Medvedev aveva anche dichiarato "credo in lui ma non troppo" riferendosi a Babbo Natale.
Fosse tutto vero, ad ogni modo, si sarebbe fatto scappare certe dichiarazioni?
C'è chi ha preso le parole di Medvedev sul serio. E' il caso della maggior parte dei quotidiani itaiani, che le ha fatte passare per attendibili. Il tg La7 ci ha addirittura montato un servizio di 3 minuti. Forse si è voluto prenderle sul serio. Chiaramente per i giornalisti non c'erano frasi migliori per creare casi, servizi, articoli "bomba".
All'estero per contrasto la reazione è stata più pacata, più ragionevole. Il Telegraph, ad esempio, ha sottolineato come Medvedev abbia pronunciato quelle parole "playfully".
Forse è il caso per il giornalismo, in Italia in particolare, di cominciare a studiare meno titoloni e parlare più concretamente di fatti. Un discorso che andrebbe ampliato ad argomenti molto più importanti, trattati spesso con superficialità o rappresentati sempre da una certa angolazione.
Come è sempre stato però alcuni fatti, forse, al giornalismo non interessano.
Un qualunque, ingovernabile, battitore da tastiera. Un occhio osserva la politica e il mondo, l'altro è affetto da un'aggravante cinemania, con sbalzi cinogiappocoreani, giusto per sentirsi alternativo. Anni passati ad immedesimarsi e firmarsi Arturo Bandini, personaggio straordinario nato dalla penna di John Fante. Conclusa la fase della doppia personalità, ricongiunto con me stesso, continuo a scrivere.
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