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» » » » » La monotonia del posto fisso e il precariato

Filippo Mastroianni venerdì 3 febbraio 2012 0


Mario Monti ha parlato di lavoro a Matrix, soffermandosi sulle sfide che i giovani si trovano davanti e sulle prospettive di flessibilità e precarietà.


Mario Monti nello studio di Matrix.

"Non è un tabù. L’articolo 18 può essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia" - "I giovani devono abituarsi all’idea di non avere più il posto fisso a vita: che monotonia. E’ bello cambiare e accettare delle sfide"
Sono questi i passaggi più importanti del discorso del Premier Mario Monti, snocciolati in diretta tv prima al TG5 e poi a Matrix. Sicuramente il mondo del lavoro oggi è cambiato molto, è difficile per un giovane poter sperare di conservare la stessa occupazione per tutta la vita. La sfida da vincere sarebbe quella di riuscire a garantire la flessibilità che oggi nessuno garantisce.

Diciamoci la verità, ci dicessero che dopo un tot di anni ci fossero davvero nuove sfide da affrontare ci staremmo anche. Nessuno però garantisce un veloce passaggio da un lavoro all'altro. Questa non è flessibilità, si chiama precariato. I giovani d'oggi guardano al loro futuro, ai giovani d'oggi piacerebbe un giorno potersi comprare una casa o comunque avere la certezza di poter pagare l'affitto tutti i mesi, metter su famiglia, ma anche potersi permettere ogni tanto una vacanza, una birra con gli amici. Ai giovani non interessa necessariamente un posto fisso, interessa un posto in questa società. Un posto che permetta di crearsi un progetto di vita, di cercare di realizzare le proprie aspirazioni con la tranquillità di uno stipendio sicuro. 

La prospettiva più probabile purtroppo è quella di passare da precario tutta la vita lavorativa, di doversi mettere alla continua ricerca di un lavoro e di dover accettare qualunque sfida, che sia gratificante o meno. 
Dato che fa il banchiere Mario Monti dovrebbe anche spiegare ai giovani come faranno ad ottenere un mutuo per potersi permettere una casa, ad esempio. Quali sono le prospettive di vita? Davvero la società dev'essere organizzata in questo modo? Non dovremmo cercare di creare una società che permetta di vivere una vita dignitosa e di qualità? Svolgere per tutta la vita le stessa mansioni sarà monotono e stressante, essere precario e aver paura del futuro oltre che stressante è triste e non permette di vivere una vita serena. 

Il mondo del lavoro sta tornando indietro di 50 anni, tutti i diritti ottenuti ci stanno pian piano venendo tolti di nuovo. I giovani hanno insomma bisogno della sicurezza di un lavoro. Non di un lavoro fisso, non sempre dello stesso, ma della garanzia che la flessibilità esista, la garanzia di lavorare e potersi programmare una vita. Una garanzia che nessuno potrà mai darci.

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