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» » Gli scrittori lavorano di notte

Filippo Mastroianni mercoledì 16 gennaio 2013 0


Gli scrittori lavorano di notte. Oddio non sempre a dir la verità. Ma le cose migliori si scrivono di notte.

Perchè nulla ti rincorre la notte. E nulla hai da rincorrere. Niente corse per arrivare in orario in ufficio. Niente ansia, niente continui sguardi al polso dove tieni l'orologio. Quell'orologio che sta li da sempre. Se osservi bene quando lo sfili la sera, quando lo poggi sul comodino accanto al letto, hai anche il segno dell'abbronzatura. Perchè la tua vita è fatta di tempi precisi, di azioni scandite, programmate. Non puoi perdere un secondo. Il tuo polso non batte più al ritmo in cui ti pompa il sangue nelle vene. Fa tic-toc tic-toc tic-toc.

La notte però puoi sfilarlo quel dannato orologio. Le percussioni tornano al ritmo giusto, quello naturale. La tua mente si placa, non hai nessun orario da rispettare. Domattina quest'incubo ripartirà, ma per un pò sei veramente libero. La notte siamo liberi. I pensieri possono volare via, scivolare finalmente sulla carta o, più modernamente, su quei segni, quelle lettere, sulla tastiera di un pc. Si pensa meglio la notte. Si scrive meglio.

Nessuna compagnia. Solo il silenzio. Lo scrittore impara ad adorarlo il silenzio. Un compagno alquanto taciturno ma piacevole. Sta lì, ti accompagna. Ti parla, ti ispira, ma non ti disturba mai. Ha tante cose da insegnarti e puoi comprenderne altrettante in sua compagnia. 

Se poi vuoi davvero emanciparti, soprattutto in una calda sera estiva, esci fuori. Vedrai quei piccoli puntini luminosi che hanno ispirato tanti tuoi predecessori. Le hanno chiamate stelle. Se sei un uomo di città farai fatica a vederle, perchè hanno voluto nasconderle con tutta quella luce artificiale. E' così che ti imprigionano. Perciò esci, sali in macchina e vai fuori, lontano da quel comglomerato di cemento e acciaio. Tu, un quaderno e un qualcosa con cui scrivere. Il silenzio come compagno e le stelle come sfondo. Avrai finalmente sciolto ogni nodo che ti teneva stretto in questa mostruosa società. Domani dovrai rientrarci tuo malgrado. Non disperare, arriverà presto un'altra notte.


I poeti lavorano di notte
     quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

(Alda Merini)


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