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» » » » Milano si riscopre indie con il sound londinese dei Vaccines

Filippo Mastroianni venerdì 14 dicembre 2012 0


I Vaccines hanno scaldato i Magazzini Generali con il loro rock scanzonato. La band è ormai tra i più importanti gruppi emergenti del panorama musicale londinese


I Vaccines sul palco dei Magazzini Generali di Milano.

Era una data importante, segnata in rosso sul calendario degli eventi musicali. Uno dei gruppi indie rock emergenti più interessanti della scena, i Vaccines, erano attesi a Milano, ai Magazzini Generali, per spezzare, con i loro strumenti, una settimana di gelo lombardo, sublimata con la nevicata arrivata proprio questa notte.
Si aspettavano i suoni caldi e duri del rock per scaldare un pubblico più che mai numeroso (lo spettacolo era sold out) che ha riempito al limite dell'implosione il locale di zona Ripamonti.

Per chi non li conoscesse i Vaccines sono una delle rock band emergenti più importanti dell'interno panorama musicale, nati a Londra nel 2010. Uno dei gruppi trainanti dell'indie rock contemporaneo, guidata dal frontman Justin Young, voce e chitarra. Il loro disco di debutto, What did you expect from The Vaccines?, fu un vero crack e portò il quartetto londinese ad aggiudicarsi l'Nme Award come "best new artist" l'anno successivo alla loro nascita. Una band capace di unire l'ironia e la forza del punk a melodie pop-rock di ispirazione completamente diversa, che fa della spensieratezza il filo conduttore della loro, ancor primogenia, produzione. 

Il secondo album Come of Age è invece di Settembre, ci sentiamo di dire un leggero passo indietro rispetto all'album precedente, ma un disco che fa delle contaminazioni la sua vera forza, dai suoni anni Ottanta fino a graffi di tardo-punk con alcuni brani le cui melodie rimangono sicuramente nella testa come I Always Knew.

Il concerto si apre subito col botto: No Hope, buon pezzo, un testo che contiene le parole che daranno poi il titolo all'intero album Come of Age. E si continua forte con Wrecking Bar, per poi arrivare alla parte centrale del concerto. Quella che si canta da sola, Wetsuit, A luck of undestanding e Post break up sex, tre canzoni cantate a squarciagola dal pubblico, tre piccoli gioielli di quel primo album che aveva fatto conoscere i Vaccines al pubblico britannico e internazionale. Ma è con All in white che si raggiunge veramente una sola voce, un tutt'uno con quella di Young, un coro unanimamente concentrato sulle parole del brano.

Il finale scatena letteralmente il pubblico, che finirà il concerto con magliette completamente zuppe e, in alcuni casi, qualche segno sulla pelle di quella danza incontrollata che ha coinvolto l'intero locale. Oltre a questo da segnalare i numerosi oggetti smarriti durante il ballo, che saranno sicuramente finiti nelle tasche di altri spettatori più fortunati.
Sono prima I Always Knew, con i suoi vibrati e il suo drumming incalzante, poi le frenetiche If you wanna e Nørgaard (la canzone che chiuderà il concerto) a far muovere incontrollabilmente la gambe dei presenti, tra salti e mani alzate che non smettono di agitarsi.

Un concerto tutto sommato divertente e adrenalinico, per una band di cui sentiremo parlare nei prossimi anni. Se possiamo muovere una critica, forse va fatta sulla durata dell'esibizione, che non si spinge oltre l'ora e mezza ma si assesta anzi vicina all'ora di musica. Un pò poco per un gruppo che vuole imporsi. I soli due album pubblicati possono essere una giustificazione soltanto a metà.

Questa la scaletta completa del concerto:

1) No Hope

2) Wrecking Bar (Rararara)
3) Tiger blood
4) A luck of undestanding
5) Wetsuit
6) Teenage icon
7) Under your thumb
8) Aftershave ocean
9) Ghost town
10) Post break-up sex
11) All in white
12) Change of heart part.2
13) Blow it up
14) I always knew
15) If you wanna
16) Bad Moon
17) Wolf pack
18) Nørgaard

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