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» » » » » » » » » » Stato=Mafia? Riaperte le inchieste su Capaci e via D'Amelio

Filippo Mastroianni domenica 25 ottobre 2009 0


Diciassette anni dopo, emergono nuovi indizi sulle stragi di Capaci e Via D'Amelio. Le nuove rivelazioni arrivano dal pentito Gaspare Spatuzza.


Istantanea del 23 maggio 1992, giorno della strage di Capaci.
Diciassette anni dopo si sta riscrivendo la storia degli attentati mafiosi che hanno fatto tremare l'Italia. Ci sono testimoni e indizi che portano alla ragionevole convinzione che non sia stata solo la mafia a uccidere Falcone e Borsellino o a mettere bombe. É stata ufficialmente riaperta l'inchiesta su via D'Amelio. É stata ufficialmente riaperta l'inchiesta su Capaci. 

Proprio oggi è uscita la notizia di nuove rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza, uomo d'onore della famiglia Brancaccio e uno dei testimoni chiave per la riapertura di queste indagini. "Giuseppe Graviano mi disse che la persona grazie alla quale avevamo ottenuto tutto era Berlusconi e c'era di mezzo un nostro compaesano, Dell'Utri... mi disse anche che ci eravamo messi il Paese nelle mani". Con queste parole Spatuzza descrive l'ultimo atto della trattativa, nel '94, appena dopo la formazione del nuovo partito con il quale, secondo le parole di Spatuzza, la Mafia cercava un accordo. Era proprio Spatuzza l'uomo che avrebbe dovuto uccidere i circa cento carabinieri allo stadio Olimpico di Roma nel 1994, attentato poi fallito. I mafiosi avevano bisogno di fare morti fuori dalla Sicilia per avere poi benefici per i carcerati e non solo.

Spatuzza e un verbale di 75 pagine riaprono uno scenario già sentito dopo il 1994, svelato dalle procure di Caltanissetta e di Firenze, procedimenti che verranno poi archiviati negli anni successivi. I nomi sono ancora una volta quelli di Silvio Berlusconi e di Marcello Dell'Utri, ancora una volta associati alle stragi. Mancava alle procure appunto questo passaggio, il passaggio per legare le trattative tra la prima e la seconda Repubblica.
Continua Spatuzza: "Incontrai Giuseppe Graviano all'interno del bar Doney in via Veneto, a Roma. Graviano era molto felice, come se avesse vinto al Superenalotto, una Lotteria. E mi spiega che si era chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo. Quindi mi spiega che grazie a queste persone di fiducia che avevano portato a buon fine questa situazione... e che non erano come 'quei quattro crasti dei socialisti'.. ". Il mafioso ricorda: "... Tutto questo grazie a Berlusconi, la persona che aveva portato avanti questa cosa diciamo, mi fa (Graviano) il nome di Berlusconi, io all'epoca non conoscevo Berlusconi, quindi gli dissi se era quello del Canale 5 e mi disse che era quello del Canale 5.. ".

Tutte da verificare ovviamente le parole di Spatuzza, compito che spetta alla procura. Per dovere di cronaca dobbiamo ricordare come dal canto suo Berlusconi, ora chiamato direttamente in causa dal pentito, quando iniziava a circolare la voce della riapertura delle indagini aveva pronunciato queste parole: "So che ci sono fermenti in Procura a Palermo e a Milano. Si ricominciano a guardare fatti del '92 e del '93. Follia pura. Mi fa male che queste persone, con i soldi di tutti, facciano cose cospirando contro di noi che lavoriamo per il bene del paese". Anche il presidente del Senato Schifani aveva messo in guardia dal <"riproporre teoremi politici evocando fantasmi di un passato lontano".

Noi italiani vogliamo una cosa sola. Berlusconi dimostri di non aver nulla da nascondere e non si opponga alla riapertura delle indagini, così da fare finalmente luce su alcune tra pagine più buie della storia d'Italia. La verità, vogliamo soltanto la verità.

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